chirurgia maxillo-facciale
Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva del Distretto Maxillo-Facciale
CHIRURGIA maxillo-facciale
Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva del Distretto Maxillo-Facciale
Introduzione
- Tumori benigni e maligni dello scheletro e delle parti molli (cute e orbita, cavo orale ed orofaringe, cavità nasale e seni paranasali, ghiandole salivari maggiori, basicranio);
- Malformazioni artero-venose del distretto testa e collo;
- Protesi biologiche custom made – computer guided per ricostruzioni cervico-facciali massive;
- Lesioni pseudotumorali e malattie rare del massiccio-facciale;
- Fratture patologiche e metastasi ossee;
- Patologie articolari degenerative dell’articolazione temporo-mandibolare;
- Osteochemonecrosi ed osteoradionecrosi della mandibola e del mascellare superiore;
- Innesti autologhi massivi di tessuto cartilagineo, osseo, adiposo e concentrato midollare di cellule staminali;
- Ricostruzione di perdite di sostanza in esiti oncologici, traumatici o settici con lembi locali, loco-regionali, trapianti microvascolari;
- Chirurgia orale avanzata nel paziente clinicamente complesso;
Sedi Anatomiche
- Cute
- Orbita ed annessi
- Naso
- Mascellare superiore
- Lingua
- Mandibola
- Base cranica anteriore
- Ghiandole salivari
La patologia tumorale del massiccio-facciale riveste un’importanza fondamentale nell’ambito della specializzazione in chirurgia maxillo-facciale. Oggi, con l’evoluzione delle tecniche di chirurgia ricostruttiva, è possibile restituire al paziente un soddisfacente aspetto anche dopo ampie demolizioni di porzioni del volto.
Tutte le sedi del distretto maxillo-facciale possono essere coinvolte dalla patologia neoplastica che viene suddivisa in benigna (ad es. nevi, angiomi e lipomi) e maligna. Tra le sedi maggiormente colpite vi sono la cute, il cavo orale e le ghiandole salivari.
Le forme più comuni dei tumori maligni della cute sono: il carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare ed il melanoma. Sono spesso necessari interventi chirurgici selettivi di chirurgia cutanea e ricostruzione con innesti o lembi di vicinanza.
La forma più comune di tumore del cavo orale è rappresentato dal carcinoma squamocellulare; il trattamento richiede un approccio integrato con altre figure ospedaliere quali il radioterapista e l’oncologo. Gli interventi sono sempre più codificati per garantire una rapida guarigione ed il rispetto dei tessuti nobili del volto. Anche i tessuti ossei dento-scheletrici possono essere interessati da neoplasie sia benigne (cisti odontogene, cheratocisti, ecc.) che maligne.
L’ameloblastoma è una forma benigna ma localmente invasiva delle ossa mascellari; può andare incontro ad una rapida crescita con invasività delle parti molli circostanti. E’ fondamentale una esatta diagnosi istologica ed una corretta terapia chirurgica. Particolarmente aggressive sono le forme maligne tra cui l’osteosarcoma dei mascellari e l’adenocarcinoma dei seni mascellari.
Anche le ghiandole salivari, classicamente suddivise in maggiori (parotidi, sottomandibolari, sottolinguali) e minori (all’interno del cavo orale), possono essere sede di neoplasie benigne (adenoma pleomorfo, il tumore di Warthin) e maligne (carcinoma mucoepidermoide, carcinoma adenoideo cistico). Sono necessari interventi chirurgici selettivi quali: parotidectomia e scialoadenectomia submandibolare.







