chirurgia maxillo-facciale

Chirurgia Ortognatica
e Deformità del Massiccio-Facciale

CHIRURGIA maxillo-facciale

Chirurgia Ortognatica e Deformità del Massiccio-Facciale

Chirurgia mandibolare basic and advanced (osteotomie correttive del mento e della mandibola sec. Obwegeser Dal Pont con tecnica tradizionale e con osteodistrazione, osteotomia del mascellare superiore sec. Le Fort I,II,III con tecnica tradizionale e con osteodistrazione nel paziente adulto e pediatrico sindromico)

Il mascellare superiore e la mandibola formano lo scheletro osseo della bocca: in un viso armonico, che corrisponde clinicamente alla I classe, la proiezione esterna delle due ossa segue precisi rapporti cefalometrici; a riposo, in occlusione, l’arcata dentale superiore copre parzialmente quella inferiore.

Le deformità, per eccesso o per difetto, colpiscono i due mascellari nei tre piani dello spazio, creando i più comuni quadri clinici quali: la III classe, la mandibola è prominente; la II classe, è arretrata; l’asimmetria, un lato del viso è più piccolo; il morso aperto, in occlusione rimane uno spazio tra le arcate; la short face, la faccia è corta; la long face, la faccia è lunga.

La chirurgia ortognatica, in collaborazione con l’ortodonzia che allinea le le arcate dentali, normalizza i rapporti dei mascellari con sé stessi e con le altre strutture della faccia; nonostante siano descritti ed utilizzati numerosi interventi chirurgici, le tre procedure più comuni sono: l’osteotomia del mascellare superiore secondo Le Fort I, l’osteotomia della mandibola secondo Obwegeser Dal Pont e la genioplastica.

La prima, descritta da Obwegeser nel 1969, separa il segmento del mascellare superiore che ospita l’arcata dentale superiore dal restante scheletro facciale. La seconda descritta da Obwegeser nel 1955 e perfezionata da Dal Pont nel 1958, divide il corpo della mandibola, il segmento a forma di ferro di cavallo che ospita l’arcata dentale inferiore , dai due rami mandibolari. La terza, descritta da Obwegeser nel 1957 separa il mento dal restante scheletro della mandibola.

L’intervento di chirurgia ortognatica si esegue nel seguente modo: si accede ai mascellari per via endorale: si incide la mucosa, si separano i tessuti molli dallo scheletro, si eseguono le osteotomie, si mobilizzano i segmenti ossei, si stabilizzano alle rispettive basi ossee con placche e viti in titanio e si suturano le ferite.

La chirurgia ortognatica permette la rotazione del mascellare superiore e della mandibola nei tre piani dello spazio, che rimangono vincolati alla faccia solo dai peduncoli mucosi e possono essere fissati allo scheletro in una nuova posizione, secondo una analisi preoperatoria attualmente eseguita con metodica 3D.

 

COS’È LA MENTOPLASTICA

La mentoplastica è un intervento di plastica e maxillo-facciale che mira a correggere le proiezioni e le deformità  del mento al fine di ottenere un volto più armonioso, proporzionato e attraente con dei volumi corretti.

L’intervento agisce sulla parte inferiore del viso, attraverso la correzione di asimmetrie congenite o causate da un trama  e contribuisce a valorizzare la bellezza dei lineamenti di una persona.

Il dott. Francesco Arcuri esegue interventi di mentoplastica presso la casa di Cura Villa Serena e la casa di Cura Villa Montallegro

A CHI SI RIVOLGE – IL PAZIENTE IDEALE

La mentoplastica è un intervento sicuro ed indicato per tutte le persone che hanno delle asimmetrie congenite del volto o che hanno subito un trauma che ha provocato delle disarmonie.

L’intervento può correggere le seguenti irregolarità del mento:

  • prognatismo o mento sporgente: quando l’osso mandibolare si è sviluppato in modo eccessivo e si presenta una sporgenza del mento troppo accentuata.
  • ipoplasia mandibolare o mento sfuggente: quando la l’osso della mandibola è sottosviluppato e mancano i volumi corretti del mento.
  • Mento asimmetrico

Non ci sono limiti di età per sottoporsi all’intervento ma è consigliabile aspettare il completo sviluppo, indicativamente 18/19 anni.

L’obiettivo di un bravo chirurgo è quello di ottenere un risultato armonioso e naturale del volto in linea con le aspettative del paziente.

POST OPERATORIO

Nella fase post-operatoria di un intervento di mentoplastica additiva o riduttiva il paziente deve evitare l’eccessiva sollecitazione dell’apparato mascellare nei giorni successivi all’intervento e seguire un piano alimentare stabilito insieme al chirurgo a base di cibi morbidi.

Si consiglia l’applicazione di ghiaccio sull’area coinvolta, nella mezza giornata successiva all’operazione, così da evitare il gonfiore.

RISULTATI MENTOPLASTICA

  • riduce il mento importante
  • correggere malformazioni congenite
  • corregge il mento sfuggente
  • ripristina i volumi corretti in causa di trauma facciale
  • migliora l’armonia del viso
  • valorizza i lineamenti del volto

 

MENTOPLASTICA GENOVA

Il dott. Francesco Arcuri esegue interventi di mentoplastica presso la casa di Cura Villa Serena e la casa di Cura Villa Montallegro

 

MENTOPLASTICA ADDITIVA E RIDUTTIVA

L’intervento di mentoplastica  si divide in due tipologie

MENTOPLASTICA ADDITIVA 

Consiste nell’inserimento di protesi chiamate impianti alloplastici davanti all’osso mandibolare così da incrementare la proiezione e se necessario la larghezza del mento aumentando le proporzioni orizzontali.

La mentoplastica additiva può essere eseguita anche tramite incisione endorale, attraverso le gengive, successiva osteotomia del mento che viene così avanzato secondo il planning chirurgico e fissato con placche e viti in titanio.

Questa tecnica evita incisioni e cicatrici sul mento e non necessita di protesi.

La mentoplastica additiva viene impiegata per correggere i casi di ipoplasia mandibolare (mento sfuggente) ovvero quando mancano i volumi corretti del mento

MENTOPLASTICA RIDUTTIVA

Consiste nella diminuzione dell’osso mandibolare attraverso l’utilizzo di un’apposita fresa. L’osso viene ridotto e limato fino ad ottenere le corrette proporzioni del volto ed eliminare le sporgenze che creano disarmonie.

La mentoplastica riduttiva viene impiegata per correggere i casi di prognatismo (mento sporgente) ovvero quando i volumi del mento sono eccessivi.

COME AVVIENE L’INTERVENTO DI MENTOPLASTICA

La mentoplastica additiva avviene sotto anestesia locale, la riduttiva tramite anestesia locale con sedazione.

Nella mentoplastica additiva, dopo aver selezionato il tipo e la grandezza della protesi per restituire l’armonia al viso, si effettua un’incisione creando così una tasca all’interno della bocca, nell’area subito davanti al mento dove successivamente viene innestata la protesi. L’incisione di circa 1 cm viene effettuata nel cavo orale o nel sottomento, a seconda della casistica per poi essere suturata e medicata  per evitare dislocazioni della protesi nell’immediato post-operatorio.

La mentoplastica additiva può essere eseguita anche tramite incisione endorale, attraverso le gengive, successiva osteotomia  del mento (resezione ossea)  che viene così avanzato secondo il planning chirurgico e fissato con placche e viti in titanio.

Questa tecnica evita incisioni e cicatrici sul mento e non necessita di protesi.

Nella mentoplastica riduttiva viene eseguita un’incisione nella zona del sottomento fino a raggiungere la struttura ossea dopodichè si avvia la fase di riduzione e rimodellamento, coinvolgendo anche i tessuti molli, ove necessario. 

L’incisione risulta invisibile, in quanto viene eseguita nel solco sottomentoniero.

 

DOMANDE FREQUENTI

 

COME RIFARSI IL MENTO

E’ possibile rifarsi il mento attraverso un intervento chiamato mentoplastica. L’intervento si suddivide in due tipologie: mentoplastica additiva e mentoplastica riduttiva.

 

La mentoplastica lascia cicatrici?

No, le cicatrici risultano invisibili DOPO MENTOPLASTICA

 

 

Con la mentoplastica posso togliere il doppio mento?

  • sI, la mentoplastica migliora gli inestetismi provocati dal doppio mento.

 

 

Come capire se si ha il mento sfuggente?

Si definisce mento sfuggente quando, guardando il profilo orizzontale e verticale del viso, il mento sembra tirato indietro, lontano dal labbro inferiore e sproporzionatamente inferiore al naso.

 

 

La mentoplastica elimina la pappagorgia?

La mentoplastica additiva potrebbe ridurre il doppio mento, ma nei casi in cui vi è un eccesso di adiposità sottomentoniera, sarà necessario abbinare anche una mini lipo sottomandibolare.

 

 

Tipologie di interventi

  • Osteotomia bimascellare
  • Osteotomia mascellare superiore sec. Le Fort I
  • Ricostruzione auricolare per microtia con cartilagine costale autologa
  • Resezione apofisi stiloidee per sindrome di Eagle
  • Osteotomia mandibolare sec. Obwegeser Dal Pont
  • Revisione mascellare in esiti di chirurgia ortognatica
  • Condilectomia per ipercondilia
  • Chiusura palato duro in esiti di LPS
  • Genioplastica
  • Rimodellamento angolo mandibolare
  • Osteotomia sec. Le fort III per s. Crouzon
  • Revisione di malconsolidamento frattura mandibolare parasinfisaria
  • Miotomia muscoli masticatori per sindrome cranio-facciale e limitata apertura orale Resezione apofisi coronoidee per sindrome cranio-facciale e limitata apertura orale
  • Genioplastica e lipofilling facciale in esiti di LPS
  • Rianimazione facciale per paralisi iatrogena
  • Sospensione cutanea in esiti di paralisi facciale
  • Rimozione anchilosi articolazione temporo-mandibolare
  • Velofaringoplastica
  • Lipofilling palato molle in esiti di LPS
  • Coronoidectomia mandibolare sinistra
  • Osteotomia mandibolare a L rovesciata

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